Mostruosa creatura nata dall'unione di Gea e Ade (Tartaro), personificazione del vento impetuoso del Sud, questo mito affonda le sue radici in epoche e contrade ben più remote. Si presuppone infatti che esso sia stato importato dall'Asia meridionale, in Egitto, in cui prese nome di Set o Seteh, e poi in Grecia. Unendosi a Echidna, diede origine ad altri mostruosi esseri quali, l'Idra di Lerna, il cane Cerbero (guardiano dell'Ade), Ladone e Ortro. L'iconografia classica lo dipinse come un gigante alato d'immane forza e grandezza, tanto che le sue mani potevano cingere Oriente e Occidente. Omero lo descrisse inoltre dalle cento teste di serpente, vomitanti fuoco e fiamme, ciascuna con occhi di bragia, attribuendogli così una nuova personificazione con i fenomeni vulcanici. È sempre omerica la cronaca della sua fine, sopraggiunta per aver osato contendere a Zeus l'impero sul mondo. La dura lotta che si ingaggiò fra i due, durante la quale persino le montagne furono divelte, segnò la sconfitta di Tifone che, in una pioggia di folgori, venne ricacciato sotto l'Etna. Un mito secondario designò Tifone, altrimenti detto Tifeo, quale figlio di Era che l'ebbe senza principio maschile.
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