Nate da Zeus e Mnemosine (memoria), con cui si unì per ben nove notti di seguito. Le Muse furono partorite ai piedi dell'Olimpo, nella Pieria e furono consacrate alle belle Arti e alla musica: Clio ispiratrice della storia, Euterpe la rallegrante, Talia la festosa, Melpomene la cantante, Tersicore la ballerina, Erato stimolatrice della nostalgia, Urania la celeste, Polimnia la ricca di Inni, e per ultima Calliope, dalla bella voce. Secondo il mito abitavano il monte Elicona, su cui sgorgavano le fonti di Aganippe e di Ippocrene, a loro consacrate e solevano accompagnarsi ad Apollo, detto perciò Musagete. Ispirarono i canti dei più famosi poeti dell'antichità e furono molto venerate. Chi le avesse offese incorreva in terribili castighi, come accade alle figlie di Pierio, re della Tessaglia. Le fanciulle, anch'esse in numero di nove, vollero sfidarle nella musica e nel canto, ma come ci è riportato da Ovidio, vennero tramutate in cornacchie gracchianti e le Muse presero da allora l'epiteto di Pieridi. Furono assimilate dai Romani alle Camene, ninfe delle sorgenti e delle acque sacre venerate nei pressi del boschetto di Porta Capena.
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