Figlio di Teseo e Antiope, regina amazzone, devoto di Artemide, per cui praticò la totale castità. Fu amato dalla matrigna Fedra che rifiutò. Offesa da questo rifiuto, ella lo denunciò a Teseo per averne insidiato l'onore. Ippolito fu cacciato dalla casa del padre che lo maledì. Grazie ai servizi resi a Poseidone, Teseo ricevette la promessa di veder soddisfatti tre desideri; fu così che chiese al dio di punire il figlio traditore. Poseidone inviò un mostro marino che sorprese il giovane durante il suo viaggio d'esilio verso Atene. Alla vista di tale creatura, i cavalli della sua carrozza s'imbizzarrirono e lo fecero precipitare in mare dove annegò. Più tardi Fedra, assediata dai sensi di colpa, morì suicida. Sul seguito vi sono due versioni. La prima lo vede resuscitato da Asclepio, causando la grande ira di Zeus, ma intercesse Artemide, sua protettrice, che lo fece diventare re di Aricia nel Lazio, sotto il nuovo nome di Virbio. La seconda lo vuole resuscitato da Artemide in persona e portato nel bosco di Nemi, a lei sacro.
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