Poema epico dell'antica civiltà greca, del sec. VIII a.C. composto da Omero, in 24 canti o libri di complessivi 15.693 esametri in dialetto jonico. Racconta i fatti dell'ultimo mese e mezzo della decennale guerra di Ilio o Troia; il sorgere dell'ira di Achille verso Agamennone che gli aveva portato via la schiava Briseide (I); la presentazione degli eserciti e dei loro capi (II); le battaglie cui non partecipa l'eroe offeso (III-VIII), il tentativo di Agamennone di sedare l'animosità di Achille con scuse e doni (IX), e l'insuccesso che perseguita gli assedianti, nonostante le prodezze da cui tornano feriti eroi come Ulisse, Diomede e lo stesso Agamennone (XI e segg.), Achille, deponendo l'ira, consente ai suoi Mirmidoni di combattere e all'amico Patroclo di indossare le sue armi (XVI); Ettore uccide Patroclo credendolo Achille (XIX); questi, addolorato dalla morte dell'amico, ritorna in campo per vendicarlo, e uccide Ettore (XXII), funerali di Patroclo (XXIII), restituzione del corpo di Ettore e suoi funerali (XXIV).
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