Rea, nel mettere al mondo Zeus, poggiò le sue mani sulla terra, dalla quale emersero cinque demoni femminili (mano sinistra) e cinque maschili (mano destra). Dattili Idei significava appunto “dita dell'Ida”, monte cretese in cui si verificò l'episodio. Queste creature prestarono immediato soccorso alla dea e al nascituro; i maschi, altrimenti detti Cureti, con le loro fragorose danze, protessero la culla di Zeus. Il mito presenta molteplici varianti che disordinatamente esprimono le differenze fra Dattili, Coribanti e Cureti assimilandoli talvolta fra loro. Anche il loro numero era imprecisato; per alcuni erano cento, per altri venti, esperti della metallurgia, e trentadue, abili maghi. Si narra che invece le femmine, insediatesi in Samotracia, iniziarono Orfeo ai misteri del culto della Madre Terra. Di alcuni ci giunge il nome: Peonio, Epimede, Giasio, Ida e Eracle, omonimo del più celebre eroe. Si presume che altri tre si misero al servizio di Rea: Acmonte con il suo incudine, Damnameneo con il martello e Chelmi con il suo ferro e il coltello, che fu poi trasformato in metallo dalla madre, per averla oltraggiata. Altri due Dattili, Tizia e Cileno, nacquero dalla Ninfa Anchiale che, durante il parto, non stese le mani ma le racchiuse.
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