Personificazione del vuoto primigenio, dell'immensità dello spazio che, secondo le antiche cosmogonie, precedette la creazione del mondo e degli dèi. Questo disordine altri non era che una divinità capace di generare altri esseri: le prime divinità che presero forma da costui erano di natura malefica, come il Fato, dagli imperscrutabili disegni, chiamato altrimenti Ananke: era questa una divinità talora benevola, tal'altra ostile, di estrema potenza cui tutti gli altri dèi sottostavano. Caos creò Erebo, il tenebroso abisso, Notte, buia e misteriosa, portatrice di riposo e buoni consigli. Erebo e Notte si unirono generando le Moire che divennero poi ministre del Fato. Tanato (la Morte), Eris (la Discordia), la Vecchiaia, Il Sonno, il Biasimo, la Pena, Cere, l'Inganno, Nemesi, la Brama, la Rissa, il Travaglio, l'Oblio, la Fame e cento altri ancora furono sempre sua creazione. Si cimentò poi con altre divinità di natura benevola, quali: la Concordia, Eros, il Giorno, Urano (il cielo) e Gea (la Terra). Fu proprio Eros che unì tutte le divinità con l'armonia necessaria affinché Caos da inestricabile groviglio incominciò a delinearsi sotto forma dell'Universo e quindi dell'ordine.
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