Figlio di Agenore, re fenicio di Sidone, e Telefassa, nonché fratello di Europa. Fondatore della stirpe tebana con Armonia, da cui ebbe Ino, Autonoe, Agave, Semele e Polidoro. I due coniugi scomparirono nel mistero in età avanzata, lasciando il trono al nipote Penteo. A lui si deve l'introduzione dell'alfabeto in Grecia, importato dalla Fenicia. Fu incaricato dal padre di ritrovare la sorella e l'oracolo di Apollo gli consigliò di seguire una vacca, recante i disegni della luna sui fianchi, che avrebbe incontrato sul suo cammino. Nel punto in cui la giumenta si sarebbe fermata, avrebbe poi dovuto fondare una nuova città e questo avvenne nella regione che prese il nome di Beozia che significa il “paese della vacca”. A questo punto volle compiere un sacrificio propiziatorio in favore di Atena, per cui necessitava di acqua lustrale. Inviò i compagni alla fonte di Ares, non distante, ma furono tutti sterminati da un enorme drago che faceva da custode. Su consiglio della dea, dopo aver ucciso il mostro con una sola pietra, ne seminò i denti: da questi sorse un gruppo di uomini armati, gli Sparti, che presero immediatamente a combattere. I cinque superstiti aiutarono Cadmo alla costruzione di Tebe. Zeus gli offrì Armonia in sposa come risarcimento della perdita di Europa, e per le nozze ricevettero sontuosi doni, tra cui un peplo ed una collana, eredità di Polinice, che funestarono la loro esistenza. Per i più, finirono i loro giorni presso gli Illiri e vennero in seguito trasformati in serpenti, raggiungendo i Campi Elisi.