Figura divina di origine anatolica, legata a Cibele. L'adolescente Attis era figlio e sposo della dea, che suscitò in lui un accesso di follia durante il quale egli si evirò e morì dissanguato. Cibele gli ridiede la vita: in tale morte e rinascita si vide simboleggiato il ciclo della vegetazione. Secondo altre versioni, Attis, figlio di Creso re di Lidia, fondò il culto di Cibele e così offese Zeus, che lo fece uccidere da un cinghiale. In Frigia si narrava anche che Attis nacque da Nana (figlia di un fiume), ingravidata dal frutto di un melograno cresciuto dal sangue dell'ermafrodito Agdisti, che Dioniso aveva evirato. Agdisti si innamorò di Attis e, per impedire le sue nozze con una donna, lo colpì con una crisi di follia durante la quale l'adolescente si evirò e morì.
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