Furono i cinquanta compagni di Giasone che lo accompagnarono nella famosa impresa per la riconquista del vello d'oro. S'imbarcarono sulla nave Argo che prese nome dal suo costruttore, con significato di “veloce”. Fra di loro ricordiamo: Giasone, Argo, figlio di Frisso, Ergino Eufemo, Mofo, Acaste, Admeto, Anfidano, Anione, Anceo, Asterione, Asterio, Augia, Bute, Ceneo, Cefeo, Clito, Echione, Eumedone, Euritione, Filamone, Glauco Eracle Ida, Iola, Ificlo, Ifito, Laerte, Linceo, Linco, Menezio, Neufilo, Neleo, Oileo, Peleo, Periclemene, Piritoo, Teseo, Tideo, Tifi, il pilota, Orfeo, gli indovini Anfiarao e Idmone, i Boreadi Calai e Zete, Castore e Polluce (Dioscuri), Augia, e altri, tutti di stirpe divina. Il battello fu costruito nella baia di Pagase in Tessaglia con i pini del Pelio e la prua, con la quercia oracolare di Zeus e Dodona, per cui fu dotato della parola. Il loro viaggio incominciò dalle isole di Lemno e Samotracia e si concluse nel regno di Eeto in Colchide. Gli Argonauti superstiti attraversarono con il vascello portato a braccia il deserto libico.