Re d'Argo, guerriero e indovino. Figlio di Oicle e Ipermestra, Anfiarao apprese dall'oracolo che la sua fine sarebbe sopraggiunta nella spedizione dei Sette contro Tebe e per questo si nascose. Scacciò Talao, re di Argo e ne esiliò il figlio Adrasto dall'Argolide. Sposò Erifile, sorella di Adrasto stesso, che rivelò il suo nascondiglio a Polinice, in cambio di una collana, appartenuta ad Armonia. Dovette così partire per la guerra, ma ordinò ai figli in caso di non ritorno di uccidere la madre. Pasteggiando con gli altri condottieri, Anfiarao scorse un'aquila che s'impadronì della sua lancia che, una volta scagliata in terra, si trasformò in ramo d'alloro. Il giorno seguente il terreno si aprì ed inghiottì Anfiarao con tutto il suo carro bellico. L'impresa ebbe un esito rovinoso per tutti; toccò ai figli Alcmeone e Anfiloco vendicare con il matricidio la morte del padre. Venne in seguito venerato a Tebe ed Oropo, presso cui si trovavano due suoi oracoli, e celebrato come antica divinità ctonia nelle Anfiaree.
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