Figlia di Cefeo, re di Etiopia, e Cassiopea, dalla leggendaria bellezza. Sua madre Cassiopea commise infatti l'errore di paragonare la bellezza della figlia a quella delle Nereidi che, oltraggiate, si rivolsero a Poseidone. Il dio dei mari inviò un mostro a devastare le coste del regno. L'oracolo consigliò di immolare la fanciulla alla terribile creatura per placare l'ira divina e sebbene scontenti, i genitori dovettero acconsentire. Andromeda fu incatenata ad uno scoglio; da questa postazione fu avvistata da Perseo che, di ritorno dalla missione contro le Gorgoni, si offrì di liberarla a condizione che ella divenisse sua moglie. Cefeo ne fu più che contento, al punto che promise all'eroe anche il suo trono. Perseo fece ritorno alla spiaggia dove arrivò giusto in tempo; con la sua magica scimitarra, offertagli dagli dèi per uccidere Medusa, sconfisse il mostro. Durante la preparazione delle nozze, si ripresentò l'antico pretendente di Andromeda, Fineo. Il re cercò di cacciarlo, ricordandogli che non avendo mosso un dito per salvare la bella, non poteva accampare nessun diritto in proposito. Fineo non volle intendere ragione e sfidò a duello Perseo, in modo molto scorretto. Egli era accompagnato infatti da una schiera di seguaci che stavano per sopraffare l'eroe: vistosi alle strette, Perseo fece uso della testa mozza di Medusa pietrificando tutti i suoi nemici, compreso Fineo. Andromaca ebbe dal marito Alceo, Elettrione, Stenelo, Gorgofona e Perse che, solo, rimase a corte con Cefeo. Ella partì con gli altri figli alla volta di Serifo e la tradizione volle che fu trasformata con i genitori e lo sposo, in costellazione.