Alcibìade, generale e uomo politico ateniese (450 circa-404 a.C.). Suo padre, Clinia discendeva dagli Eupatridi, sua madre, Dinomache, dagli Alcmeonidi. Fu allevato da Pericle, suo cugino, ed istruito da Socrate. Partecipò alla prima fase della guerra peloponnesiaca combattendo a Pontidea (432 a.C.) e Delio (420 a.C.). Eletto stratego nel 419 a.C., contribuì alla rottura della tregua di Nicia e promosse la spedizione in Sicilia (415 a.C.). Sospettato della mutilazione delle erme e di aver profanato i misteri eleusini, fu richiamato ad Atene, ma preferì la diserzione al processo. Passò al nemico, consigliando a Sparta le strategie per sconfiggere Atene e promuovendo l'alleanza con la Persia. Richiamato dagli Ateniesi in difesa della democrazia poiché Atene era caduta nelle mani dell'oligarchia dei Quattrocento, sconfisse gli Spartani ad Abido ed a Cizico, e nel 407 a.C. rientrò ad Atene come trionfatore. Ma quando il suo luogotenente fu sconfitto a Nozio dalla flotta spartana di Lisandro, fu privato dei poteri ed andò esule in Frigia, presso il satrapo Farnabazo, che lo fece uccidere nel 404 a.C.
Sfoglia il mitologia greca e romana
- Dizionario italiano
- Grammatica italiana
- Verbi Italiani
- Dizionario latino
- Dizionario greco antico
- Dizionario francese
- Dizionario inglese
- Dizionario tedesco
- Dizionario spagnolo
- Dizionario greco moderno
- Dizionario piemontese